
Il Corriere della Sera ha dedicato un articolo a due personalità di spicco nel mondo industriale – non solo a livello nazionale ma mondiale – ovvero Leonardo Del Vecchio e Giorgio Armani (nella foto). Motivo dell’intervista è la loro iniziativa sensibile e responsabile nei confronti della comunità, un impegno che guarda al futuro e s’inserisce in una nuova visione dell’imprenditorialità italiana.
Mai come in questo momento l’Italia ha bisogno di fiducia – scrive il quotidiano – e Giorgio Armani e Leonardo Del Vecchio sono insieme perché questo messaggio arrivi. I due imprenditori hanno annunciato un’iniziativa con la Comunità di Sant’Egidio: «Go Ahead, a Milano accanto ai poveri», piano per supportare le famiglie nel pagamento degli affitti e uno di formazione e lavoro con borse di studio. Con Armani e Luxottica, anche L’Orèal Luxe e Fossil.
Lo stilista e il fondatore di Luxottica sono allineati sull’idea di come fare impresa nel 2021. Ci sono i bambini al centro del progetto Sant’Egidio, spiega il Corriere. Perché «dai bambini e dai giovani dipendono il futuro e il rinnovamento del Paese — sottolinea Armani — ed è a loro che la pandemia sta portando via sogni e aspirazioni. Nel mio piccolo — spiega lo stilista — faccio in modo che le età dei miei dipendenti rappresentino diverse fasce e generazioni e coesistano tra loro in tutti gli ambiti. È un modello che si potrebbe estendere al Paese». È d’accordo Del Vecchio, che attinge anche all’esperienza dei propri figli: «Abbiamo molto da imparare dai giovani, anche nel modo in cui ci poniamo di fronte alle sfide del futuro. Viviamo la stessa trasformazione in Luxottica, dove gli uffici sono ormai di trentenni e di diverse nazionalità. Sono distanti dal Pil o dalle manovre economiche ma sono più vicini a un’idea di futuro dove le imprese sono globali, liquide, partecipate. Senza confini. Ciò che dobbiamo loro è creare o far crescere aziende che siano capaci di attrarli da ogni dove e soprattutto ascoltarli».
L’Italia tende a non avere grandissime imprese – sottolinea il Corriere – è uno dei problemi della nostra economia. Eppure oggi si parla di un polo del lusso italiano, che contrasti i colossi francesi, magari con l’intervento dello Stato. Armani e Del Vecchio potrebbero farne parte? «Le imprese per essere forti devono essere grandi — risponde il fondatore di Luxottica —, ma prima ancora devono avere una visione, un’idea chiara di business. Con questo spirito ho affrontato la nascita di Essilux (fusione tra Luxottica e Essilor, di cui ha la maggioranza relativa, ndr) o di Covivio nell’immobiliare che, seppur non subito comprese da tutti, hanno creato campioni europei in grado di fronteggiare la competizione globale. Le aggregazioni sono importanti se funzionali alla crescita ma non devono avere confini nazionali, poiché è il mondo il luogo dove l’azienda deve ormai vivere e prosperare».